sabato 18 maggio 2013

A spasso fra le meraviglie di un Affresco, in compagnia di un porcello (anzi due).

 
Come anticipato in un post precedente (leggi qui), finalmente tre giorni fa, abbiamo puntato la bussola verso Siena - alla volta di Palazzo Pubblico - per vedere l'originale del bellissimo affresco del Lorenzetti (Gli effetti del Buon Governo in città e in campagna) e per seguire "in diretta"  le disavventure di Cinta  porcello senese, che "vive" nell'Affresco e che diventa il protagonista della divertente storia,  scritta da Nancy Shorey Howard: "Scandalo in Toscana".
 
Una volta entrati a Palazzo Pubblico, dovendo conciliare i ritmi e le esigenze di Grande (6 anni), Piccolo (3 anni) e Minuscolo (4 mesi), ci siamo immediatamente diretti verso il nostro obiettivo (La sala della Pace), superando quasi di corsa, ben 16 sale... una più bella dell'altra!
 
Un Nordico, una Meditterona e 3 bambini variegati che attraversano,  uno dei palazzi più belli al mondo, con la stessa fretta con la quale affrontano i corridoi di un supermercato, pronti ad arrivare primi, in una gara alla quale (questa volta) nessun altro si è iscritto!
 
Avrei voluto che i pensieri, degli altri visitatori, si facessero fumetto...
 
Dove andranno mai?
Probabilmente alla Toilette...
 
Si sono appena accorti di aver dimenticato 
un altro figlio, da qualche parte, e adesso lo stanno cercando.
 
Povere creature...


Chi non ha testa abbia gambe!
 
Con testa e con gambe... noi, la nostra gara, quel giorno, l'abbiamo vinta davvero.
 
Arrivati nella Sala della Pace, ci siamo seduti su di una panca - di fronte al nostro Affresco  - e, per la prima volta, abbiamo letto la storia di Cinta.
Eccola Cinta, l'ho vista!
Anch'io!
Prima io!
 
Che risate quando Cinta pensa che sarebbe bello andare in città a dorso di mulo, oppure nuotando!
Che risate quando Cinta strappa la catena ed entra in città, travolgendo un tessitore.
Che risate quando Cinta fa cadere un carico di legna, un paniere di uova e scompiglia un gregge.
Che risate quando Cinta entra nella bottega di un ciabattino e ruba un paio di stivali rossi, decidendo di indossarli.
Che risate quando Cinta si lancia in una salumeria: "Vide una forma di cacio dalla crosta rossa e la rubò. Della salsiccia, chissà perché, non si curò". Chissà perché???
Che risate quando Cinta agguanta un tamburello e semina lo scompiglio fra un gruppo di fanciulle, "che ebbero orrore di danzare con un porcello".
Che risate quando Cinta pensa bene di salutare una sposa "con un colossale SnoOOOOOOOOOOOOOOOOOrt!"  che fa imbizzarrire il cavallo e cadere la sposa "a terra sdruccioloni".
 
Che risate...
 
Ad ogni risata, un nuovo dettaglio da cercare.
Eccoli i miei esploratori: Nordico, Grande e Piccolo, tutti con il naso all'insù, alla ricerca della forma di cacio, degli stivali rossi, della sposa a cavallo, dei muratori sul tetto, di una gabbietta appesa ad una finestra. Tutti letteralmente immersi in una meravigliosa opera d'arte che parla, che racconta, che vive.
 
La storia, ovviamente, l'abbiamo letta tutta, fino ad incontrare - sulla parete accanto - le allegorie delle Virtù, che governano la Città e che giudicano e perdonano Cinta.
Ecco che, fra una risata e l'altra,  Grande e Piccolo si sono trovati di fronte alle rappresentazioni archetipe di IVSTITIA (con la bilancia che premia e punisce), di PAX (che siede melliflua su di un'armatura, tenendo un ramo di ulivo fra le dita), di MAGNANIMITAS (che fa tintinnare le monete che ha in grembo), di FORTITUDO (che schiera soldati "perplessi"), di TEMPERANTIA (che invita a non essere precipitosi).
 
 
Leggimi ancora l'ultima parte, mamma.
 
E ancora... e ancora...
 
Solo alla fine - una volta "usciti" dall'Affresco nel quale ci eravamo persi - ci siamo accorti di essere rimasti soli per tutto il tempo, per tutto il nostro tempo.
Ma... il risveglio dal sogno profumava di cacca. Ebbene si, anche Minuscolo a modo suo diceva la sua (a proposito di porcelli)!!
 
Nordico a Mediterrona, occhi negli occhi: "SE TU CI STAI, IO CI STO..."
Con la velocità di chi ha alle spalle anni  e anni di cambio pannolino, hanno poggiato Minuscolo su una panca, lo hanno spogliato, bonificato, rimesso in sicurezza e rivestito, il tutto in meno di 20 secondi.... ma giusto il tempo perché la sala si riempisse!!!
 
Oddio!!!
Che figura!!!
 
Improvvisamente l'Affresco è sparito alla mia vista, ricoperto da decine e decine di fumetti, i pensieri galleggianti degli astanti:
 
Te lo dicevo che cercavano la Toilette!
Ti sembra una Toilette???
 
Non c'è più religione
E neppure le mezze stagioni!
 
Povere Creature
Che debosciati!
 
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior
Si, però, che puzza!
 
Poi, ecco l'Affresco di nuovo visibile.
E i fumetti (Pluff Pluff Pluff) spariti come bolle di sapone.
Un ragazzo, dal sorriso come un sole, indicando i bambini, mi fa: "sono bellissimi". E intorno a noi tante, tante persone e tutte sorridenti.
 
Nessuno "Scandalo in Toscana", non per causa nostra... almeno per ora!
 
Infine, un'osservazione: ripercorrendo a ritroso, le 16 sale che avevamo attraversato di corsa, sia Grande che Piccolo hanno alzato i loro sguardi sugli affreschi, che prima non avevano notato.
In particolare, nella Sala di Balia, di fronte alla scena di una battaglia in mare, ancora una volta hanno messo in difficoltà, con le loro domande, una mamma Meditterona, Unschooler quasi per caso.
 
La buona novella è che il seme della curiosità (per l'Arte) ha attecchito (ma diamo atto a Minuscolo del letame gentilmente offerto!) e, dunque, presto nuovi fiori sbocceranno.
 
 
 
 
 
 
 
 

1 commento:

  1. Che bello! Che ridere! Per un attimo mi sono sentita li, con voi, con la crema per il culetto in mano!!!!

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