giovedì 12 settembre 2013

Terminate le NON vacanze, ecco arrivare (ufficialmente) il primo giorno di NON scuola.

 Settembre 2013 - Primo Giorno di Scuola.


Quante volte, negli anni scorsi, ho immaginato questa scena: il grembiule blu (forse un po' troppo lungo), lo zaino grande quasi quanto lui, le gambe tremanti per l'emozione.
E poi, il saluto interminabilmente breve, un bacio pieno di buoni auspici e di qualche paura, davanti a quel portone. La campanella a dirci che è ora, è ora di entrare...
Immaginavo tutto questo, in un alone di sacralità, quasi fosse un rito di iniziazione.
E forse, il primo giorno di scuola, un po' lo è.
Certamente, nel nostro immaginario, segna un Ingresso, un Passaggio, una Tappa.
Il bambino lo sa: sa che qualcosa finisce e che qualcos'altro inizia.
Quanta emozione, quante aspettative, quanta paura...
 
12 Settembre 2013 - Primo giorno di Non Scuola.


E invece... E invece, quasi in sordina, quasi come se niente fosse, ecco che "quel" giorno è passato, senza neanche arrivare.
Oggi - primo giorni di scuola per tutti... o quasi - Grande, come sua abitudine, si è svegliato presto e ha seguito il padre in albergo. Dopo aver fatto colazione con dei ciclisti olandesi, è andato a salutare la bisnonna novantatreenne, ospite da noi per qualche giorno.
Malgrado i miei moniti a non farlo, l'ha "tormentata" chiedendole di scegliere per chi parteggiare fra  Galli e  Romani (tutta colpa di Asterix e Obelix!), scontrandosi con quell'osso duro della lucidissima e nostalgica nonnina che - essendo nata nel '20 ed essendo cresciuta a focaccia genovese e fascismo - si è focosamente schierata con "Roma Caput Mundi"!
Riuscite a immaginare l'acceso dibattito fra un seienne molesto e cocciuto e una novantatreenne claudicante e mai doma? Io, confesso che me lo sarei risparmiato: spiegare a mia nonna il perché di un bisnipote gallico - e per di più galletto! - non è stato troppo agevole.
Più tardi, al sole, Grande e Piccolo -  nelle loro tute blu "da lavoro" - hanno scavato, riempito, mischiato, spalato, impiastricciato, sporcato... con l'intento di costruire, su quattro piedi, una casa alla nostalgica nonnetta che commentava soddisfatta: "Altro che televisione: questo si che è un vero spettacolo!".

E poi e poi e poi... qualcuno ha letto, qualcuno ha scritto un po', qualcuno ha sbuffato (...), berciato, tutti hanno riso, alcuni hanno giocato... qualcun altro ha suo malgrado cucinato... fino a quando - il nostro primo giorno di scuola - è trascorso senza neanche essere cominciato.

Il pensiero del rito di passaggio, della sacralità, dell'emozione sul portone, ogni tanto - lo ammetto - è venuto a bussare alla mia mente: niente di più di un prurito lievissimo, quasi un solletico. Prima ancora di grattarmi, era già svanito...

Oggi, per noi, per Grande,  la campanella non ha suonato.

Suonano forte, invece,  i battiti decisi di una scelta di vita che è sbocciata in oltre due anni di riflessioni, studio e confronto.
Una scelta di vita che ci porta verso il mare aperto dell'Unschooling (con qualche compromesso che spiegherò in seguito), a bordo di un veliero carico di Fiducia, Libertà, Entusiasmo e - udite udite - Buon Senso.
Si proprio buon senso: perché il Buon Senso non può essere a Senso Unico, altrimenti non sarebbe buono affatto!
Il Buon Senso deve lasciare porte aperte, consentirti di cambiare direzione, il buon senso ti deve mettere nelle condizioni di crescere, scoprire, vivere.

Ed è quello che stiamo facendo.
Stiamo crescendo, scoprendo, vivendo, tutti insieme (ma non da soli).

Siate tranquilli! (mi rivolgo ad amici e parenti mooooolto preoccupati): sappiamo nuotare fra le onde della vita ed è proprio quello che stiamo cercando di insegnare ai nostri figli. Sappiamo orientarci, anche di notte. E - caso mai servisse - ci siamo attrezzati di scialuppa.

Insomma, se voi avete scelto di vivere in terra ferma (e lo capiamo), non biasimateci se stiamo scegliendo di andar per mare.
Ci incontreremo, è inevitabile ed auspicabile: le navi e i marinai non possono fare a meno della Terra Ferma.
E la Terra Ferma e i suoi abitanti non dovrebbero mai fare a meno del mare e dei marinai.
 
Buon primo giorno  - di scuola e di NON scuola  - a tutti.
 

3 commenti:

  1. Ma che bello il vostro primo giorno!!!! Le tue parole mi hanno trasmesso una scarica di energia positiva: tutto accade con naturalezza e libertà: cosa desiderare di più? Qui purtroppo la scuola è iniziata (mio malgrado, dopo 4 anni di scuola è difficile desiderare di non andarci più..!) ma per fortuna la Campanella non ha suonato perché non c'è!!! Qui si va in una scuola tipo casa della prateria: una sola classe di 13 bimbi, dai 3 anni ai 7 anni.
    Speriamo bene...

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  2. È bellissimo questo post. Questo modo stupendo di concepire "il primo giorno" ispira a pensare che ogni giorno possa essere il primo giorno di qualcosa (e facendo hs in effetti spessissimo lo è)

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  3. Complimenti! Un bellissimo primo giorno di non scuola... come glie altri giorni.

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