mercoledì 22 maggio 2013

"Farsi venire delle idee"

Sul desktop del mio PC, in basso a destra, si trova una cartella che porta il nome di Grande. Il seienne, come già detto, non sa ancora scrivere, ma -per niente inibito da tale quisquiglia- "spippola" (noi homeschooler ci atteniamo all'uso di termini tecnici!) allegramente sulla tastiera. Piccolo, a sua volta,  "smanetta" volentieri prediligendo però, di gran lunga, il tablet touch screen! (Ne sa qualcosa lo schermo inerme del mio PC, che spesso subisce le incursioni delle sue dita cicciotte e sporche di tutto un po').

Posto che in casa nostra non sono ancora entrati videogame & Co., i marmocchi si trastullano chi a disegnare (il Piccolo dal tocco per niente delicato) e chi a incasellare numeri o a trascrivere parole (il Grande, detentore appunto di una sua cartella sul mio PC).

In consapevole violazione del diritto alla Privacy di Grande elenco, qui di seguito, i documenti, fino a ieri, salvati nella di lui cartella:

"NUMERI" - dove con meticolosa pazienza (se e quando gli va!), scrive, in ordine progressivo, i numeri. Per la cronaca siamo fermi, da un po', al 569.

"LETTERE ANIMALI" - documento abbandonato da tempo (ma ci tornerà...) - dove ha copiato da Google (insieme a me) foto e disegni di animali; sotto ogni foto ha chiesto che scrivessi il nome corrispondente per poi trascriverlo lui stesso. Segnalo che la parte più divertente, per lui, è ovviamente scegliere l'immagine, ingrandirla, cliccare sul tasto destro "copia", passare al documento e cliccare "incolla". Credo che un'azione del genere, dia ad un bambino di 6 anni la sensazione di fare qualcosa di grandioso.


Poi... ieri, mentre eravamo tutti riuniti nella nostra casetta in Toscana, Grande mi vede scrivere concentrata al PC:

Mamma, che fai?
 
Gli rispondo, senza ricordare che dovrei sempre consultarmi prima con il mio avvocato:
 
Sto buttando giù delle idee che voglio tenere a mente.
 
Beeeeeello!
 
Il suo entusiasmo mi fa immediatamente capire che le poche idee, peraltro confuse, che avrei voluto fermare, sono inesorabilmente destinate all'oblio. Mi si fa vicino, ma talmente vicino che la mia mano destra, aggrappata al mouse, non ha più alcun margine di movimento. Il cursore resta immobile al centro dello schermo, come un passero impallinato un attimo prima di precipitare.
 
Mami, sai che è proprio una bella idea: voglio farlo anch'io!
 
Sento il tonfo del povero passero caduto a terra! Prende il mouse con la sinistra (Grande è mancino) e vola rapido alla sua cartella.
 
Come si fa ad aprire un nuovo documento, che non me lo ricordo?
 
Glielo spiego.
Lo fa con aria soddisfatta.
Gli chiedo:
Come lo vuoi nominare?
 
E lui, il seienne molesto, risponde così:
Lo voglio nominare "FARSI VENIRE DELLE IDEE".
 
Ci sono momenti in cui, da madre, ti si mescola in gola un'improvvisa commozione ad una fragorosa risata. Potresti esplodere, ma  - a rischio di strozzarti - trattieni il tutto sia per non sembrare troppo scema, ma anche e soprattutto per non fare danni al filiale subconscio (che poi fra qualche anno gli tocca sedersi, davanti ad un perfetto sconosciuto, per un'ora alla volta, per la modica cifra di 100 euro a botta). Ecco perché, ieri, ho rischiato di strozzarmi, prima di chiedere serafica:
 
 
 Allora, ti sei fatto venire qualche idea?
 
La prima idea, mamma, è questa:
"Perché sono nato uomo, sul pianeta Terra, e non animale?"
 
Sto per ristrozzarmi mentre penso: alla faccia dell'idea!
Poi mi chiedo se lui si chieda di più il perché è nato uomo e non animale o il perché è nato sul Pianeta Terra e non altrove. Ma ancor prima di poterglielo chiedere, Lui mi lascia in balia dei miei dubbi, appagato dal solo fatto di essersi fatto una domanda (e che domanda!) e per nulla ansioso di trovare una risposta.... Beeeeeello vorrei dire io adesso!
Bello farsi le domande, senza dover rincorrere per forza una risposta!!
 
Poi eccolo che torna, giusto un attimo, per mettere in chiaro qualcosa che ritiene importante:
 
Mamma,  questa idea del documento me l'hai data tu,
anche se la mia idea è un po' diversa dalla tua.
 
(Sottotitolo: non pretendere alcun diritto d'autore!). E aggiunge:
 
Puoi scrivere, per favore, sul mio documento:
"Le idee di una persona, fanno venire in mente
altre idee ad un'altra persona.
E' come un puzzle"
 
"E' come un puzzle!"
Lo penso spesso, in merito all'apprendimento. A differenza del percorso lineare, proposto dalle scuole tradizionali, il nostro percorso da unschooler mi sembra procedere in maniera apparentemente random. Ma, come nella costruzione di un puzzle, ogni nuovo tassello si aggancia ai precedenti e ne attrae altri, in una costruzione potenzialmente infinita, che alcuni chiamano "apprendimento continuo".
 
 "Farsi venire delle idee", lo segno nel mio documento ancora vuoto... tutto sommato mi sembra un'ottima cosa!
 
 
 
 
 

 



6 commenti:

  1. Tutto ciò è meraviglioso! Quante cose abbiamo da imparare dai bambini... mi ritrovo nelle tue espressioni fra il divertito, il meravigliato, il commosso

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  2. La mania del completare velocemente, del concludere, del raggiungimento del fine e della fine è quello che ci frega, a grandi e piccini. Il puzzle infinito è l'unica vera verissima verità: grazie a Grande per ricordarmelo!!

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    1. come dire che è il viaggio che conta e non la destinazione.... i bambini lo sanno in maniera innata. Che fortuna averli tra i piedi! A presto!

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